martedì 1 novembre 2011

La super-difesa non basta: Trezzano cede in overtime

VIRTUS BINASCO-TREZZANO 75-73 OT
Questa volta ci sarebbe voluto il vero Gomaryant. Ma non quello da 20 punti a partita, ma quello in versione col canino che luccica, da bastardo vero, quello che, tre anni fa, quando ci giocavamo la qualificazione ai playoff proprio a Binasco (ma al tempo si giocava nell’infausto PalaPallone...), entrò negli spogliatoi alla fine del primo tempo con la squadra sotto in doppia cifra e, con un discorso degno di William Wallace, girò completamente la partita sfoderando l’”arma segreta”. Per quelli che erano presenti (anche un Joel da leggenda con bottiglia di champagne) è un ricordo che rimarrà impresso nella storia del Trezzano Basket; per gli sfortunati assenti o i più piccoli, invece, urge una spiegazione. L’”arma segreta”, una difesa-press a tutto campo che ha capovolto la gara nel giro di cinque minuti, non è da intendersi nel semplice tatticismo difensivo, ma in quel qualcosa in più che si era acceso in modo magico nel cuore dei giocatori e che li aveva fatti tornare in campo come se quella fosse stata l’ultima partita della loro vita. Due anni fa, quando andai al Lido a vedere Allen Iverson, mi restò impressa una sua frase: “Play every game as it was the last, because you don’t know if it is”, o qualcosa del genere, traducibile in “Gioca ogni partita come se fosse l’ultima, perché noi puoi mai sapere che cosa ti succederà”. Ecco, quando sentii questa frase, mi tornò subito alla mente quella partita di Binasco.
La difesa-press l’abbiamo sfoderata anche settimana scorsa, ma quando siamo finiti sotto di 13 alla metà del terzo quarto dopo aver segnato un solo punto (tiro libero di Pasqua) in 5 minuti, come ultima spiaggia perché non avevamo più nessun santo cui votarci. E la zone-press ha anche funzionato a dovere, con uno dei quintetti più strambi che poteva essere schierato sul parquet, ma con un Gommino che, in un certo senso, ha re-incarnato lo spirito del fratello maggiore trascinandosi dietro tutta la squadra, compreso uno Spazzarookie da 10 e lode dopo la lunga permanenza in panchina. È proprio lui, con un Giuppoggio in carpiato al tabellone, a coronare il parziale che ci riporta sul +1, ma quando ormai l’inerzia della partita sembra sterzare violentemente per Trezzano, ecco che Binasco schiera la zona che imbriglia ancora le carte. Si procede punto-a-punto fino all’ultimo minuto, quando “The Giant Horse” Cavalleri impatta a quota 60 a una decina di secondi dalla sirena: Binasco ha la possibilità di chiudere dalla lunetta, ma uno 0/2 manda la partita in overtime.
Nel prolungamento succede di tutto: Trezzano resta piccolissima per le uscite per falli di Cavalleri e “Ball-against-the-referee” Pasqua (anche se questo soprannome potrebbe calzare a pennello a qualcun altro nella squadra...), ma “Experience” Vanazzi (ogni riferimento alla frase precedente è puramente casuale) dimostra che i suoi 32 anni non sono stati spesi a caso per i campi di mezza Italia e fornisce una prestazione spaventosa da finto centro. Si segna tanto, con Negritzki (tra l’altro straripante in avvio con 13 dei primi 15 punti della squadra) che ci tiene in vita segnando un canestro strepitoso in svitamento dal mezzo angolo e un 4/4 dalla lunetta, ma una tripla assassina del #8 binaschino (tanto di cappello a una mano che non appassisce mai...) rispedisce Trezzano a -2 quando mancano poco meno di 30” alla sirena. Vanazzi si prende la responsabilità: si butta dentro, subisce fallo, e riesce a depositare in lay-up il canestro del 73-73, ma sbaglia, però, il tiro libero supplementare. Binasco ha il possesso per vincere con 13” da giocare, si infogna in una penetrazione sulla riga di fondo, ma sul raddoppio esce un pallone splendido per il taglio centrale del loro #6 che appoggia al tabellone con il fallo sulla sirena. La Virtus vince 75-73 (il tiro libero con il cronometro sullo zero sarà poi sbagliato) e rifila a Trezzano la terza sconfitta consecutiva in quel di Binasco. Per una cronaca più colorita, potete comunque fare riferimento ai post di basketcafé. Qui si parla di pallacanestro e di quello che avremmo dovuto fare, ma che non abbiamo fatto, prima di precipitare nel baratro. Quella scintilla che ci ha riportato in partita, come spiegato anche da coach Pasquali, dovrebbe durare un po’ di più del semplice lasso di una rimonta.
Prossimo impegno: giovedì 3 novembre trasferta a Siziano, altro campo storicamente ostico. Apprezzando e ringraziando i tanti tifosi che ci hanno seguito nel derby a Binasco, rinnoviamo l’invito a chi volesse sostenere i ragazzi anche nella trasferta nella campagna pavese.

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